mercoledì 22 maggio 2013

SOLO LA SCUOLA PUBBLICA DIFENDE I DIRITTI DEI LAVORATORI

BOLOGNA: AL REFERENDUM DI DOMENICA 26 MAGGIO VOTIAMO A!

Volantino distribuito davanti ai posti di lavoro dalla sez. di Bologna del PCL

Domenica prossima a Bologna saremo chiamati ad esprimerci su un referendum dal grande valore politico, non solo locale ma con un’evidente significato nazionale: il Referendum consultivo sul finanziamento alle scuole materne private.
Al di là del contenuto concreto del quesito referendario è evidente la posta in gioco: la difesa della scuola pubblica di ogni ordine e grado contro un processo di privatizzazione strisciante.
In questi anni i governi di ogni colore e le amministrazioni locali hanno tagliato la scuola pubblica, dalle scuole per l’infanzia all’università. Il processo è cominciato prima, ma oggi ha subito un’accelerazione perché le amministrazioni prendono a pretesto la crisi economica e le politiche di austerità. Ma i finanziamenti alle scuole private sono rimasti intatti se non aumentati. Non c’è crisi per loro!

Il comune di Bologna eroga alle scuole private dal 1994 ben 1.200.000€ l’anno.

La scuola pubblica invece va verso il declino, in perenne carenza di risorse, con edifici spesso fatiscenti e sorretta sempre più dai contributi straordinari dei genitori chiamati a sopperire a carenze come carta, stoviglie e posate, prodotti per l’igiene ecc..
Eppure un’abbondanza di dati statistici dimostra che tanto più la scuola viene privatizzata tanto più sono svantaggiati i figli dei lavoratori. E’ il caso soprattutto delle madri lavoratrici che sempre più spesso rinunciano a lavorare per tenere i piccoli a casa, date le rette delle scuole dell’infanzia e della difficoltà ad organizzare i tempi di vita. Lo stesso accade quando le scuole elementari non attivano i tempo pieno a causa dei tagli dei finanziamenti statali.
Il sindaco Merola e la sua giunta oggi ci raccontano la “storiella” che l’amministrazione comunale risparmia con i posti per i bambini in convenzione presso le scuole private. Ma non dice tutta la verità. Questo presunto risparmio si realizza sulla pelle dei lavoratori e degli insegnanti delle scuole dell’infanzia che lavorano presso gli istituti privati e che vengono pagati (dati CGIL) in media il 40% in meno dei loro colleghi degli istituti statali e comunali.
D’altra parte, come si può parlare di risparmio per il contribuente italiano, e cioè in massima parte il lavoratore dipendente, se egli è obbligato a finanziare la scuola privata ben tre volte con la tassazione generale, l’8 x 1000 (che frutta alla Chiesa l’esorbitante cifra di 1 miliardo di euro ogni anno) e le tasse locali?
In conclusione privatizzare la scuola significa ripristinare un odioso sistema educativo e formativo classista con l’aggravante che, essendo le scuole private quasi tutte della Chiesa (26 scuole dell’infanzia su 27 a Bologna), i nostri bambini vengono per giunta costretti all’educazione confessionale.
Il PD a livello nazionale governa con Berlusconi ed insieme, come hanno fatto sia i governi di centrosinistra che di centrodestra negli ultimi anni, smantellano lo stato sociale e la scuola pubblica. Il sindaco Merola, espressione di questo partito, non trova di meglio che allearsi con la curia, la parte più reazionaria del mondo cattolico come Comunione e Liberazione e la Lega nella sacra crociata in difesa della scuola privata arrivando a minacciare di lasciare a casa 1700 bambini se vincesse il quesito A.
Facciamola finita con gli inganni! Il PD non è un partito di sinistra. Votiamo contro le indicazioni di questo partito, della sua giunta e del suo sindaco, espressioni di un’ideologia liberal-affarista, vicina alla destra, alla curia ed ostile ai lavoratori.

DIFENDIAMO LA SCUOLA PUBBLICA: VOTIAMO A!

(22 Maggio 2013)

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI SEZ. PROV. DI BOLOGNA